La Villa
Il monumentale ingresso decorato su ogni lato da due pilastri, collegati da fasce orizzontali in marmo bianco intervallate da pietra grigia, fa da quinta scenica al lungo viale di cipressi che conduce alla villa.
I primi documenti su questa Villa sono piuttosto tardi e risalgono al 1593, quando Alessandro Buonvisi, nel suo testamento, pur lasciando erede di tutti i suoi beni il figlio Lodovico, manifestò il desiderio che la moglie Angela, qualora non avesse trovato soddisfacente la sistemazione assieme al figlio, potesse andare ad abitare nella Villa di S. Pancrazio; l’altro è costituito da un particolareggiato Terrilogio risalente al XVIII secolo, in cui è riportata la pianta del giardino ed il disegno del palazzo.
Dalle caratteristiche estetiche si ritiene che il progetto per la costruzione della Villa sia stato commissionato dai Buonvisi, tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, a Matteo Civitali. Il Civitali (1436-1501), insigne scultore, intagliatore, architetto, operò a Lucca ed in altre città toscane. Formatosi culturalmente alla scuola della Firenze di Lorenzo dei Medici, trasferì nelle sue opere il gusto proprio del Rinascimento, cioè la ricerca dell’armonia attraverso lo studio delle proporzioni e della prospettiva. Fra le sue opere di architettura più notevoli rimane in Lucca il Palazzo Pretorio. La caratteristica di detto palazzo è costituita da una bella e armoniosa Loggia e questo elemento si presenta anche nella facciata a monte della Villa Buonvisi a S. Pancrazio.
L’edificio in sé è molto lineare: la pianta rettangolare è scandita, nella facciata a sud, da tre ordini di finestre, perpendicolarmente allineate tra loro. Al centro il grande portale d’ingresso è sormontato da un piccolo balcone in pietra, arricchito da colonnine e da un timpano interrotto dallo stemma dei Buonvisi.
Nella facciata a nord l’armonioso portico è costituito da cinque archi e da quattro lineari e imponenti colonne in pietra che si elevano fino a comprendere due piani. All’esterno il portico è delimitato da quattro serie di basse colonnine, sempre in pietra; all’interno troviamo finestre simmetriche che fanno da contorno al portale d’ingresso, sormontato, come nella facciata a sud, da un piccolo balcone.
Questo edificio è ispirato ad equilibri ordinati ed elaborati, evidenziati da “pieni” e “vuoti”, che denotano la cosciente ricerca di una bellezza tutta rinascimentale improntata all’armonia delle forme.
La Villa fu la sede prediletta di due Cardinali, Girolamo e Francesco che, quando erano a Lucca, la elessero come loro dimora. Nel 1661 il Cardinale Girolamo vi ospitò un Sacro Sinodo, cui partecipò lo stesso Papa Alessandro VII; ed un altro Sinodo vi fu indetto dal Cardinale Francesco nel 1700, pochi mesi prima della sua morte.
Di grande pregio artistico è anche la scuderia Buonvisi, legata a singolare leggenda; la scommessa del Buonvisi con il re di Francia Luigi XIV. Il Buonvisi sosteneva essere più bella la scuderia di San Pancrazio che una qualsiasi sala della reggia di Versailles. Incuriosito il re inviò un suo ambasciatore per constatare la veridicità delle parole del Buonvisi. Il messo giunto sul posto trovò le pareti della scuderia interamente tappezzate di monete d’oro riportanti l’effige del Re Sole. L’ambasciatore, di fronte a tanto splendore e all’immagine del suo re, non poté che riconoscere che il Buonvisi aveva vinto la scommessa.
La Villa fu la sede prediletta di due Cardinali, Girolamo e Francesco che, quando erano a Lucca, la elessero come loro dimora. Nel 1661 il Cardinale Girolamo vi ospitò un Sacro Sinodo, cui partecipò lo stesso Papa Alessandro VII; ed un altro Sinodo vi fu indetto dal Cardinale Francesco nel 1700, pochi mesi prima della sua morte.